Ampliare il raggio d’azione.
Ora che è attivo nel settore tipografico da più tempo, Edmondson si sente molto più a suo agio nel riprendere questi altri generi, più popolari.
“Il riscontro che ricevevo dai clienti e dalle persone interessate al mio lavoro era che volevano usare i caratteri Ohno su più di un progetto. Sembrava un’idea così innovativa!” racconta ridendo.
Dopo la nascita di sua figlia, si è concentrato maggiormente sull’acquisizione di stabilità nella sua attività. “È facile avviare una fonderia tipografica che vende solo font esoterici, ma potrebbe non essere la cosa più sostenibile a livello economico”, afferma.
Mentre all’inizio Edmondson era critico nei confronti dei designer tipografici che sviluppano generi che sembrano già sovrappopolati, ora capisce il punto di vista delle fonderie che lo fanno e lavora personalmente anche a questi generi.
“Sai, è una cosa molto meccanica. È divertente immaginare quale potrebbe essere la mia interpretazione di un genere specifico”, spiega. “Se si guarda alla storia dei caratteri tipografici, molti designer che ammiro si sono fatti domande come questa. W.A. Dwiggins, che ha progettato Metro, secondo me è un buon esempio. Anche se aveva uno stile molto espressivo e una visione unica, Linotype [la fonderia] gli ha chiesto: ‘Sai che c’è? Futura si vende molto bene, allora non è che potresti progettare qualcosa di simile?’ E Dwiggins ha risposto: ‘Ok!’” ride Edmondson. “Quindi sto cercando di non essere più così rigido sulle visioni specifiche delle fonderie.”