PHOTOGRAPHY • INSPIRATION

Creator Collective: Mohammed Abdulle.

Il nativo digitale autodidatta trae ispirazione dal lavoro di amici incontrati online e nella vita reale.

PHOTOGRAPHY • INSPIRATION

Creator Collective: Mohammed Abdulle.

Il nativo digitale autodidatta trae ispirazione dal lavoro di amici incontrati online e nella vita reale.

RISORSE

@mabdulle è lo pseudonimo di Mohamed Abdulle, creativo somalo nato a East London che grazie alla sua audace rappresentazione della vita in città è passato da fotografo di strada a tempo perso a fotografo e regista a tempo pieno. Oggi collabora con i più grandi marchi e artisti in circolazione.

Quando hai iniziato a interessarti alla fotografia? Raccontaci il tuo percorso.

In realtà è stato del tutto accidentale, non ho mai ambito a diventare un fotografo. Studiavo informatica a Londra e ho iniziato ad andare in giro per la città a scattare foto nel tempo libero. Era il mio modo di staccare dall’università. Mi piaceva farlo ed era sempre divertente incontrare nuove persone ed esplorare nuovi posti.

Pellicola o digitale? Perché?

Digitale, sempre. Sono cresciuto con il digitale. Il 99% delle mie fotografie è digitale. Non ho nulla contro la pellicola, ma con la fotografia digitale mi sento a mio agio, funziona bene. È il sistema con cui sono abituato a scattare e mi piace poter avere il pieno controllo della macchina fotografica, oltre a poter vedere in tempo reale come verranno le foto. 

Da dove trai ispirazione?

Nella maggior parte dei casi traggo ispirazione dai miei amici. Molte persone prendono esempio dai fotografi famosi della vecchia scuola, ma io ho sempre attinto dagli amici che conosco online e nella vita quotidiana. La ragione principale è che posso identificarmi con loro. Mi ispirano perché sono persone come me e scattano foto straordinarie, perciò se possono farlo loro, allora posso riuscirci anch’io!

Qual è il progetto dei tuoi sogni? 

A dire il vero, questa è una domanda difficile. I progetti dei miei sogni cambiano in continuazione. In questo momento, mi piacerebbe lavorare a un progetto a lungo termine, come una mostra, un corso o un'iniziativa scolastica. Qualcosa che mi permetta di istruire e condividere la mia storia, le mie conoscenze e la mia esperienza in modo da poter mostrare alla gente, proprio come altri hanno mostrato a me, che è possibile, che si può fare, in questo modo.

Qualche consiglio per chi è alle prime armi?

Il miglior consiglio che posso dare è essere costanti: l’esercizio rende perfetti. La vita comincia al limite della tua zona di comfort. Sei un essere umano capace di ottenere qualsiasi cosa, Internet ha tutte le informazioni di cui hai bisogno e l’unica persona che potrà mai fermarti sei tu.

Qual è il tuo approccio alla collaborazione?

Le collaborazioni sono come amicizie: non stai lavorando con un marchio, ma con un’altra persona. Ci stai costruendo una relazione. Non è unilaterale: in una collaborazione si lavora insieme per ottenere i risultati migliori.

Raccontaci come è nato il tuo progetto Take More Photos.

Take More Photos è nato per diverse ragioni. Innanzitutto, volevamo creare per gli altri fotografi il tipo di community e di piattaforma che avremmo voluto avere noi all’inizio del nostro percorso. Uno spazio dove i creativi potessero incontrarsi, passare il tempo ed entrare in contatto con altri creativi, perché mentre io stavo crescendo, quando ero agli inizi, facevo fatica a trovare altri fotografi/creativi e a mettermi in contatto con loro.

Poi, eravamo sempre alla ricerca di marchi e aziende con cui realizzare le nostre idee originali, eventi e attività a cui volevamo dare vita. Alla fine, ci siamo resi conto che potevamo farlo anche da soli.

Qual è lo strumento senza cui non potresti vivere?

Qualunque cosa abbia una macchina fotografica, quindi credo che la prima scelta sarebbe il mio telefono. La migliore macchina fotografica è quella che porti sempre con te, quindi finché ho un qualsiasi tipo di macchina fotografica con me posso andare ovunque.

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